
L’autonomia scolastica, prevista dall’art. 21 della Legge 59/1997 e dall’apposito regolamento di cui al DPR 275/1999, si inserisce nel processo di realizzazione dell’autonomia e della riorganizzazione dell’intero sistema formativo (Spaggiari). Ne consegue che, nell’ambito dell’autonomia didattica, i singoli Istituti decidano se introdurre o meno delle divise o dei grembiuli che devono essere necessariamente indossati dagli studenti. Attualmente il grembiule viene utilizzato nelle scuole primarie. (la-scuola-può-imporre-come-vestirsi: sito la legge per tutti) e non esiste una legge che preveda, in modo generale e astratto, per tutte le scuole d’Italia, le regole da seguire per quanto riguarda l’abbigliamento degli studenti. Tuttavia, la scuola veste un ruolo di autorità. È un ambiente di apprendimento e un contesto formale per cui è opportuno che si rispettino le norme stabilite. Ogni Istituto redige il Regolamento in cui sono delineate le regole da seguire per stabilire l’andamento generale, contribuire al raggiungimento della convivenza civile con finalità educative e formative e regolamentare i comportamenti individuali e collettivi. Quindi la scuola è un’agenzia educativa formale dove sono presenti regole affinché si possano raggiungere un buon rapporto tra insegnanti e studenti, il funzionamento del gruppo classe e la creazione di un contesto adatto all’apprendimento.
Ultimamente nelle scuole primarie si osservano ragazzi che indossano calze a rete, top crop, shorts. Arrivano a scuola già senza grembiule. Perché accade ciò? Perché i genitori non hanno fiducia negli insegnanti, non considerano più la scuola come un’autorità da rispettare.
In alcune occasioni è capitato che le famiglie giustifichino la scelta di non far indossare il grembiule al proprio figlio con la poca sensibilità e comprensione da parte dei docenti. Credono che gli insegnanti obblighino a tenerlo e a indossarlo per tutto l’arco della giornata, soprattutto nei mesi in cui le temperature sono più alte. Ma gli insegnanti sono consapevoli di tale situazione per cui ciò che viene messo in discussione è arrivare a scuola senza grembiule non rispettando le regole imposte. Il mancato rispetto di tale norma può essere confuso con il limitare la libertà di espressione. Lungi da ogni Istituzione scolastica limitare tale libertà, che in questo caso si riferisce alla scelta dell’abbigliamento, ma credo che essa non venga intaccata se si rispettano i criteri di decoro e adeguatezza al contesto in cui si appartiene.
La possibilità di indossare il grembiule, che i docenti possono farlo togliere, può avere dei vantaggi tra cui:
- pratico: è comodo, si lava facilmente e impedisce ai bambini di macchiare, sporcare, strappare abiti;
- sociale: perché rende i bambini tutti uguali. Con il grembiule addosso vengono meno le differenze sociali tra un bambino e l’altro, gli abiti firmati vengono coperti e, al contempo, vengono coperti loghi, brand e mode del momento, inoltre permette ai ragazzi di sentirsi appartenente a un gruppo;
- educativo: il grembiule è un simbolo. Indossare il grembiule significa sottostare alle regole della scuola, cioè un luogo determinato e confinato con un ruolo preciso, definito, educativo, formativo, con cui il bambino deve imparare a rapportarsi. A scuola il piccolo impara quelle che sono le norme che, poi, ritroverà da adulto in altri contesti di vita.
I genitori dovrebbero fungere da modello per insegnare ai propri figli il rispetto delle regole, ma anche dimostrare fiducia negli insegnanti i quali ricoprono un ruolo di pubblico ufficiale.
Con questo articolo si vuole sottolineare come la scuola forse sta perdendo la sua autorità, che il rispetto delle regole nel contesto scolastico sia diventato facoltativo da famiglia a famiglia. Ricordiamo che noi adulti siamo modelli per i piccoli e loro apprendono e imparano da noi. Quindi, è necessario che gli adulti si impegnino a rispettare le regole. Solo così anche i bambini e i ragazzi potranno dar loro un valore e riconoscere il ruolo che riveste la scuola di appartenenza.
Dott.ssa Teresa Longo
Bibliografia:
- Sito Spaggiari.
- La scuola può imporre come vestirsi – sito:la legge per tutti.
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